Leggere sul cellulare può salvare le storie?

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«Ho ricominciato a leggere, erano anni che non leggevo più.»

«Davvero? Che bello!»

«Sì, non avevo mai tempo. Non che adesso ne abbia, eh?»

Sento odore di Sindrome dello Strofinaccio lontano un chilometro. E la mia amica, devo dirlo, ne è affetta in modo grave. Ha una figlia ormai grandicella, una casa fin troppo pulita, un lavoro part time e l’incapacità cronica di ritagliarsi tempo per se stessa senza sentirsi in colpa. Piuttosto va a fare la spesa, cucina per la settimana dopo, toglie una polvere inesistente o stira le lenzuola (segno che la Sindrome dello Strofinaccio è nella fase acuta, secondo me).

«E allora quando leggi?» le chiedo.

«Mentre cucino. Sul cellulare. Guarda.»

Mi mostra la sua biblioteca sullo schermo del cellulare e devo ammetterlo, per un attimo mi irrigidisco. Eh, no, dice una parte di me, così non vale, così si perde tutta la magia, e poi guarda che schermo minuscolo, come si fa a leggere così, così non è mica un piacere…

Poi però vedo come si illumina mentre mi mostra il suo piacere proibito e tutti i titoli sul suo cellulare. Perché sì, per la mia amica la lettura è – e forse sarà sempre – un piacere proibito. Non è quello che le hanno insegnato, non rientra fra i compiti della brava donna di casa. Uscita di casa giovanissima, con un rapporto precario con i genitori, con cui ha interrotto in pratica ogni rapporto nonostante vivano a due passi da lei, la mia amica si porta dentro più sensi di colpa di quanti ne restino sull’inginocchiatoio di un confessionale. E il suo modo per affrontarli o almeno conviverci è ammazzarsi di fatica. O convincersi di farlo. Convincere se stessa e il mondo di essere esausta e di non aver dedicato neanche un minuto a se stessa. La lettura non è contemplata nel suo stile di vita. La lettura è per le donne oziose e un po’ supponenti, per chi ha tempo per guardarsi dentro e rinchiudersi dentro di sé dimenticandosi del resto. Mica come la televisione, che ti distrae. No, la lettura è uno specchio, e come ogni specchio che si rispetti, è simbolo di egocentrismo e vanità e tempo da perdere.

Leggere sul cellulare rende tutto diverso. Guardare lo schermo del cellulare nella sua visione delle cose è concesso, e il fatto che la lettura sia un po’ meno piacevole, che ci si debba sforzare per leggere, che non sia soltanto un piacere, lo rende accettabile. Farlo mentre si cucina, poi, scaccia ogni dubbio rimasto. Forse arriverà il giorno in cui anche lei metterà da parte il cellulare e le verrà voglia di entrare in libreria o almeno di passare a un ereader, ma per ora va bene così.

E mentre parlavamo, dopo aver messo a tacere con qualche gomitata la parte di me che continuava ad arricciare il naso infastidita, ho pensato che forse è proprio questa la strada per conquistare nuovi lettori e salvare la lettura. Che il cellulare può diventare un grande alleato e che le storie troveranno sempre e comunque il modo di arrivare al lettore, anche da uno schermo minuscolo e con un’impaginazione che ai grafici editoriali farebbe venire l’orticaria, probabilmente.

In fondo, che importanza ha, se al posto del profumo della carta la mia amica sente quello dei cannelloni, al momento di leggere? La luce nei suoi occhi mentre mi raccontava dell’ultimo libro che ha iniziato (stavo per mettere le virgolette a libro, eh, ma mi sono trattenuta), il suo ritrovato amore per le storie e anche e soprattutto per se stessa e per i momenti “rubati” agli altri (qui sì, le virgolette ci volevano) e dedicati a ritrovare la persona nascosta dietro tanti compiti e doveri e sensi di colpa, è questo l’importante, e non c’è profumo della carta che regga.

Ripartiamo dai lettori, non dai libri, se vogliamo che le storie continuino a vivere. Perché sono le storie che contano, non gli scrittori, non i libri e non gli editori. Le storie e chi le ascolta, le interpreta, le guarda, le legge e poi le trasmette ad altri. Saranno le storie a salvarci, non i libri e non la carta. Le storie e la loro capacità unica di restituirci a noi stessi, di permetterci di ritrovarci, finalmente, nel riflesso di un mondo nuovo e diverso da noi.

10 risposte a "Leggere sul cellulare può salvare le storie?"

  1. Confesso che anche io ho letto un paio di libri da cellulare e non è stato così spiacevole. Così come a volte apprezzo l’ereader. Sono solo mezzi in più per poter praticare la passione
    della lettura 🙂 PS la sindrome dello strofinaccio mi inquieta ogni volta che ne scrivi.

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  2. Conosco una persona così, e per sfortuna so già che non prenderà mai in mano un libro, adesso è migliorato, guarda… mah forse un 5/10 film all’anno. Però mentre fa ciclette o qualcosa, ovvio. Comunque sono disposto ad accettare che il futuro editoriale non sia più su carta, ma che venga già adesso… no…

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  3. C’è stato un periodo della mia vita in cui non riuscivo proprio più a leggere, è successo circa 4 anni fa. Poi ho scoperto gli ebook e ho scaricato l’apple del kindle sul cellulare. Ero molto dubbiosa, ma ho voluto provare. In una settimana ho letto 4 libri, ero come l’assetato che ha trovato un’oasi nel deserto. Da allore non ho più abbandonato gli ebook. Alterno la lettura dei cartacei a quelli elettronici, ho comprato un kindle ma il cellulare resta un grande alleato. Avere tutte le tue storie in una mano e ovunque con te non ha prezzo.

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  4. Ecco, esattamente quello che pensavo. La tua testimonianza è perfetta, Mila! Secondo me (non dico che sia il tuo caso, non lo so) ci sono dei momenti in cui la lettura rischia di sembrare troppo “faticosa”, una sorta di impegno più che un piacere, per una serie di circostanze molto diverse (la stanchezza, la quantità di impegni, lo sforzo mentale costante durante il giorno), ci si sente saturate. E leggere al cellulare lo fa sembrare improvvisamente meno impegnativo, anche se poi magari uno si legge un classico. Ci si sblocca, come hai detto bene tu.

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  5. Bel post, lo condivido in pieno. Sì, speriamo che le storie continuino a vivere, in qualche forma, ad ognuno la propria. E speriamo che attraverso le storie riprenda a viversi la propria vita anche la tua amica…

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  6. Io gli ebook da qualche mese li leggo tutti sul cellulare. Perché sono kindle e il mio ereader è Sony… Non lo trovo poi tanto scomodo. E poi il cellulare ce lo hai sempre dietro… L’importante è leggere, per me.

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