Vai al contenuto

Rosapercaso

  • Le mie storie
  • Chi sono
  • #femminismorosa
  • Sulla stampa
  • Fazzoletti rossi

Perché non sei stata più femminista, mamma?

Perché non sei stata più femminista, mamma?

20 giugno 201824 gennaio 2019 Roberta Marasco

wall-3053578_960_720

Perché non sei stata più femminista, mamma?

Perché non mi hai insegnato a lottare per i diritti delle donne? Perché dicevi sempre che era il papà a decidere e quando lui riposava non potevamo parlare ad alta voce e tu invece non ti riposavi mai? Perché quando il papà cucinava gli dicevi sempre quanto era bravo e invece quanto cucinavi tu mangiavamo e basta? Perché il lavoro del papà era tanto importante e il tuo meno? Perché non sei mai uscita con le amiche, non ha mai fatto un viaggio da sola, non andavi alle mostre e al cinema per i fatti tuoi? Perché non hai mai preso neanche la patente?

Io ti voglio bene, mamma, ma vorrei tanto avere avuto una mamma di quelle che vanno in manifestazione, di quelle ribelli e orgogliose e coraggiose. Vorrei avere avuto una mamma che sfidava il marito, che metteva il proprio lavoro davanti a tutto il resto, che inseguiva i suoi sogni e non lo faceva di nascosto. Vorrei avere avuto una mamma che non si lasciava schiacciare dalla casa e dai figli e dal marito. Vorrei avere avuto una mamma che mi insegnasse l’orgoglio di essere donna, prima che i doveri di una donna.

Tesoro mio, mi dispiace. Ma se sei nata chiocciola non ti spunteranno gli aculei o le ali soltanto perché lo desideri. Se sei nata chiocciola sai di essere fragile e vulnerabile, impari a temere il caldo improvviso e a tenerti caro il nido che ti porti addosso. Se sei nata chiocciola impari a misurare le forze e a fermarti un attimo prima che finiscano.

Quando sei nata chiocciola, però, impari anche a muoverti lenta e inavvertita. Impari a non mollare, a tenere duro, a tracciare scie silenziose e a segnare il cammino per chi verrà dopo di te. Quando sei nata chiocciola ti porti tutto il passato dietro e sai che non puoi tradirlo e non puoi gettartelo alle spalle. Quando sei nata chiocciola hai un debito con il passato che potrai saldare a colpi di fedeltà e di tenacia e di sacrificio.

Per ogni slogan che non ti ho insegnato c’è un debito che ho saldato al posto tuo, perché tu potessi volare più leggera. A ogni battaglia vinta in silenzio ti ho spinta un po’ più in là e ti ho dato la forza. Vorrei averti insegnato a riposarti e a manifestare, ma ti ho insegnato a tener duro e a non mollare. Vorrei averti insegnato a viaggiare da sola e a sfidare la solitudine, invece ti ho insegnato a sfidare me e i miei divieti.

Per ogni regola che ti ho imposto c’era la volontà di saperti più forte. Per ogni dovere che ti ho imposto c’era una paura che cercavo di mettere a tacere. Non ho sognato come avresti voluto, ma ti ho insegnato a sognare senza confondere i miei sogni con i tuoi. Non lottato come avresti voluto, ma ti ho insegnato a lottare ogni volta che te la sei presa con me. Non ti ho voluto bene come avresti voluto, ma non ho mai smesso di farlo.

Il mio femminismo non era il tuo e non eri tu. Il mio femminismo erano tante piccole battaglie contro me stessa e contro la fatica e non sono arrivata a vincerne neanche la metà. Il mio femminismo era affrontare ogni giorno un concentrato di sensi di colpa e di obiettivi che non mi appartenevano. Il mio femminismo è stato tenere buono il passato e spingerti verso il futuro. E anche se probabilmente non sarai d’accordo e non ci crederai, il mio femminismo a conti fatti mi è costato più coraggio più forza e più avventatezza di quanti me ne sarebbero mai serviti per scendere in strada a manifestare con le donne che ammiri tanto. Il mio femminismo è diverso, è il femminismo di una chiocciola timida e fragile e cosciente dei suoi limiti. Ma vale tanto quanto il tuo e forse ha sfondato più muri e più pregiudizi del tuo. Il mio femminismo non va di moda e non fa sognare, ma si paga a caro prezzo e incide le sue battaglie e le sue vittorie nel tempo, per sempre. Non ti chiedo di capirlo o di condividerlo, ma non farmelo sembrare ancora più solitario di quanto non mi sia sembrato in tutti questi anni. Perché di una cosa sono sicura, non ero sola, nelle mie battaglie silenziose.

Ti voglio bene, mamma.

Condividi:

  • Facebook
  • Twitter
  • Tumblr
  • E-mail

Mi piace:

Mi piace Caricamento...

Correlati

Posted in #femminismorosaContrassegnato da tag dialogo, educazione, femminismo, femminismo rosa, figlia, mamma

Navigazione articoli

Previous post“Lezioni di disegno”, perché non c’è femminismo possibile senza le ribellioni silenziose delle donne
Next postCara Rosapercaso

Il diario di Camilla IN REGALO

Un regalo per tutti i lettori! Un racconto inedito con protagonista Camilla, che è in isolamento insieme alla sua nuova famiglia a causa dell’epidemia di Covid-19.

Una famiglia un po’ diversa, che sta ancora imparando a stare insieme e a conoscersi, e chissà che stare a casa tutti insieme non sia il modo giusto per farlo (anche se non quello che avrebbero scelto…). Tra i video dei professori e i turni per le faccende domestiche, Camilla scoprirà che forse il segreto sta nel volersi bene.

Scaricate subito Il diario di Camilla durante l’isolamento qui e… buona lettura!

FAZZOLETTI ROSSI

Lezioni di disegno

Le regole del tè e dell’amore

I post più letti nelle ultime 48 ore

  • È stato un massaggio o violenza sessuale?
  • Le mie storie
  • Ho l'endometriosi
  • Piccolo decalogo per riconoscere una relazione tossica
  • Lezioni di femminismo tascabile
  • La mia mamma lavora perché se no marcisce dentro
  • Sette romanzi per conoscere meglio la Catalogna
  • Chi è senza peccato lanci il primo download
  • Ho solo smesso di tingermi i capelli
  • "Me l'ha data o me la sono presa?"

Privacy

Il rispetto della tua privacy è la nostra priorità.
Su questo sito vengono utilizzate tecnologie come i cookie per personalizzare contenuti e annunci, fornire funzionalità per i social media e analizzare il traffico. Facendo clic sul banner in fondo alla pagina si acconsente all’utilizzo di questa tecnologia. Per leggere la privacy policy clicca qui. Puoi cambiare idea e modificare le tue scelte sul consenso in qualsiasi momento ritornando su questo sito.

Mi trovate anche qui

Mi trovate anche qui
Follow Rosapercaso on WordPress.com

Categorie

  • #femminismorosa (174)
  • A scuola (3)
  • Amore per caso (23)
  • Bon Dia (2)
  • Casa (5)
  • Decaloghi (2)
  • Donne per caso (16)
  • Ebook (10)
  • editoria (7)
  • emozioni (1)
  • Fazzoletti rossi (17)
  • Manuale di NON scrittura creativa (17)
  • Manuale di RIscrittura creativa (5)
  • omofobia (1)
  • Posta per caso (6)
  • Prosa per caso (22)
  • ragazzi (9)
  • Rosa (11)
  • Scrivere (24)
  • Senza categoria (5)
  • Social (15)
  • storie (1)

Statistiche del Blog

  • 593.310 visite
Blog su WordPress.com.
Privacy e cookie: Questo sito utilizza cookie. Continuando a utilizzare questo sito web, si accetta l’utilizzo dei cookie.
Per ulteriori informazioni, anche sul controllo dei cookie, leggi qui: Informativa sui cookie
  • Segui Siti che segui
    • Rosapercaso
    • Segui assieme ad altri 648 follower
    • Hai già un account WordPress.com? Accedi ora.
    • Rosapercaso
    • Personalizza
    • Segui Siti che segui
    • Registrati
    • Accedi
    • Copia shortlink
    • Segnala questo contenuto
    • View post in Reader
    • Gestisci gli abbonamenti
    • Riduci la barra
 

Caricamento commenti...
 

    %d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: