
Sorrisi imbarazzati, espressioni sorprese o infastidite, silenzi improvvisi.
Le prime volte mi sono data dell’inopportuna, mi sono detta che certe cose non si buttano lì in una conversazione come se niente fosse, dovrei essere più discreta, non puoi mica chiacchierare del più e del meno e all’improvviso dire che stai attraversando una fase della vita che riguarda la stragrande maggioranza delle donne e che è scandalosa più o meno come le foglie che cadono d’autunno.
Eppure non ci riesco, è più forte di me. Continuo a dirlo. Me-no-pau-sa. Come se fosse una parola magica. Me-no-pau-sa. Soprattutto davanti agli uomini. Me-no-pau-sa. E più reagiscono scioccati e infastiditi, più mi rendo conto della necessità di parlarne. Perché dovrei viverla in segreto? Dovrei vergognarmene? Dovrei esserne imbarazzata? Perché? Prima o poi arriva e non ci rende meno donne, non ci rende meno attraenti. Non ci rende meno intelligenti, meno creative, meno divertenti, meno interessanti. Ci rende solo meno fertili.
Se nessuno si fa scrupoli a parlare del seno e del sedere delle donne, perché il nostro utero e le nostre ovaie dovrebbero restare un segreto? Perché a furia di raccontare le donne all’interno dei confini tracciati dal desiderio e delle esigenze maschili, ci siamo lasciate convincere che fossero davvero solo “cose da donne”. E quindi inopportune, minoritarie, di interesse relativo e vagamente fastidiose. Tutto questo femminile che non esiste, che nessuno vuole vedere, che nessuno vuole ascoltare. Il sesso nell’immaginario collettivo è al maschile, l’eccitazione e il desiderio sono declinati al maschile, e le donne che non ci stanno vengono etichettate come eccezioni volgari che rasentano la patologia.
In questo racconto del sesso, gli spermatozoi scompaiono magicamente dopo aver abbandonato l’organo che tutto può e tutto decide ed essere entrati nel corpo femminile. Ragion per cui quel che succede da quel momento in poi sono solo affari della donna. In questo racconto del sesso, gli ormoni non esistono, sono un impiccio, un contrattempo, perfino un rivale imbarazzante (quante volte più della virilità maschile poté il periodo fertile del ciclo, costringendo il desiderio femminile a seguire il ritmo della sopravvivenza della specie). Ma tutto questo succede sul lato oscuro del sesso, quello femminile, il dietro le quinte che non interessa a nessuno nel gran teatro della virilità.
E se non esiste un utero, se non esistono le mestruazioni, se abbiamo creduto finora che tutto girasse intorno all’obelisco del piacere, se le donne hanno finto orgasmi per anni per non incrinare questo racconto del desiderio, che bisogno c’è di venire a rovinare tutto proprio sul finale? Con quella parola così sgradevole. Menopausa. Che ne ricorda un’altra ancora peggiore. Mestruazioni.
Dall’inizio però non posso ricominciare, quindi partirò dalla fine. E continuerò a ripeterlo, proprio come se fosse la cosa naturale che è, con la speranza che arrivi presto il giorno in cui parlare di quello che riguarda le donne e le donne soltanto smetta di essere rivoluzionario.
Eh beh del resto molti si scandalizzano anche solo a parlare di assorbenti…
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Esatto…
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Non dico che hai torto….ma vogliamo ammettere che di solito siete voi le prime a tagliarci fuori da questi discorsi, come se appunto fosse esclusivamente una cosa vostra, che a noi non deve riguardare, che tanto noi non potremmo capire….almeno, io ho questa sensazione. Ma magari mi sbaglio (poi generalizzare è sempre un errore)
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Hai ragione, è un errore anche nostro. Come smettere di parlare delle mestruazioni di una figlia quando nella stanza entrano il padre o il fratello, quando è proprio davanti a loro che bisognerebbe parlarne.
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Esatto. E poi non bisogna essere daltonici: un classico di casa mia è quando moglie e figlia mi spediscono a comperare gli assorbenti: no, non quelli viola, avevo detto quelli violetto….ma che differenza c’è fra viola e violetto???? 🙂
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:))
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sesso e desiderio oggi sono maschili e femminili e si parla del seno e del sedere feminili si parla come dei pettorali scolpiti e del sedere maschile
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