La festa di compleanno? La facciamo online

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“Giovedì compirò 45 anni e sarò da sola, un compleanno che ricorderò per sempre ❤️” Così ha scritto Veronica in un commento sulla pagina Facebook di Rosapercaso. E giovedì, alle 17.00, ci siamo ritrovate tutte lì. Qualcuna ha portato una fetta di torta, qualcuna i palloncini, qualcuna la sua canzone preferita, qualcuna una canzone speciale di buon compleanno, tutte ci abbiamo messo entusiasmo, affetto, voglia di andare oltre i limiti della quarantena. Tiramisù, zeppole, una fetta di torta su piattino lasciata (virtualmente) in terrazza per la festeggiata, tutto fatto in casa, va da sé.

In questi giorni Rosapercaso ha aperto i suoi confini, mentre tutti gli altri venivano chiusi, e ci si ritrova per parlare un po’ di tutto, non solo di femminismo. Chi ha bisogno di sfogarsi può scrivere al Balcone per caso e raccontare la situazione che sta vivendo. Perché è fondamentale continuare a raccontarsi in questi giorni, buttar fuori le emozioni. Le nostre storie non si fermano. Non importa se ci sembra poco importante, non importa se c’è chi sta peggio e chi sta meglio. Raccontiamoci, ci farà bene. L’isolamento rischia di farci sentire invisibili e abbiamo bisogno di far sentire la nostra voce.

Del resto, esiste qualcosa di più femminista di tante donne che si ritrovano per ricordarsi a vicenda che no, non siamo mai sole, anche quando crediamo di sì. Ci siamo, ci siamo sempre. La solidarietà femminile resta in casa, sì, ma non si ferma.

Una risposta a "La festa di compleanno? La facciamo online"

  1. E’ sorprendente il numero di messaggi e auguri che un semplice post è riuscito a raccogliere. La solidarietà femminile non si ferma, hai ragione, anzi è il mezzo più potente per cambiare la società. Per secoli la società ha fatto in modo che le donne si sentissero deboli e sole, donne divise e classificate erano un alleato per la società maschilista. Ma oggi c’è tanta voglia di partecipare, condividere, decidere e farsi sentire da parte delle donne, ma soprattutto da parte delle più giovani. Mi sorprese pochi anni fa, quando feci lo scrutatore per un turno di elezioni, riscontrare che tutte le ragazze iscritte alla sezione elettorale al di sotto dei 30 anni aveveano votato mentre lo aveva fatto solo circa il 30 % dei coetanei maschi. E i dati confermano questa tendenza all’Università (sempre più iscritte e laureate donne e con voti migliori), nelle associazioni di servizio civile…se si ha a che fare anche un po’ con i più giovani è impossibile non notare questa voglia di essere protagoniste, di decidere delle ragazze, la loro determinazione e forza vitale. Io sono forse molto ottimista, ma ne sono convito, questa marea non si ferma più.

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