
1. Perché le donne hanno nuovi strumenti per fare rete, le cerchie si allargano senza per questo perdere di compattezza e soprattutto assumono una dimensione globale e trasversale. Si entra in contatto con le persone più impensate, con cui fino a poco prima si sarebbe detto di non avere niente in comune. I gruppi si diversificano, si arricchiscono, si aprono a nuovi spunti e a nuove possibilità, a sovrapposizioni impreviste e innovatrici.
2. Perché i social hanno cambiato non solo il modo di comunicare ma il contenuto stesso. E una delle tante conseguenze è che siamo diventati capaci di accettare più registri e significati all’interno del singolo messaggio. Abbiamo imparato a una velocità sorprendentemente rapida a cercare il senso di un messaggio non più solo nel testo, ma negli emoticon, negli hashtag, nelle immagini che lo accompagnano. Questo permette anche di combattere sorridendo, di lottare proponendo un’immagine di sé più leggera senza perdere di credibilità. Ci ha resi pronti ad accettare quelle che un tempo erano contraddizioni, a cercare queste contraddizioni e inventare nuove combinazioni di significato. Come la forza nella fragilità di un pianto, la determinazione nel turbamento di un’emozione, la profondità nella spensieratezza.
3. Perché le emozioni sono diventate centrali, nel nostro modo di comunicare, nel marketing, nelle strategie informative dei grandi quotidiani, ovunque. Sono diventate uno strumento per smuovere le persone, per fare grandi campagne civili, per promuovere obiettivi importanti, anche sociali e civili. Il flashmob sulle note di Break the Chain, per esempio, ha avvicinato al tema della violenza contro le donne anche chi fino a quel momento si era tenuto in disparte.
Il femminismo rosa è un tassello in più nelle battaglie per i diritti delle donne, quello al diritto alla felicità senza sensi di colpa, a emozionarsi, a sognare, a trovare anche nei sogni più romantici la forza per le nostre lotte. Perché nessuno combatte come una donna che lo fa per amore. O per le altre donne. Ora è il momento di farlo per noi stesse.